A marzo 2022 il rischio di credito sui prestiti erogati alle famiglie si è stabilizzato sul livello più basso degli ultimi quattro anni, con il tasso di default a 90 giorni per il credito al dettaglio attestato all’1.1%.
Nel dettaglio delle diverse forme tecniche, per i prestiti finalizzati il tasso di default si conferma allo 0.8%, per i prestiti personali resta all’1.8% mentre per i mutui immobiliari è stabile allo 0,7%.
Relativamente alle prospettive future, l’aumento dell’inflazione e il peggioramento del reddito disponile, che si aggiungono agli effetti della crisi causata dalla pandemia di Covid e agli effetti del conflitto in Ucraina, per il 2022 le previsioni ipotizzano un aumento dei tassi di default, con effetti anche nel 2023.
In generale, l’incertezza dello scenario di previsione è molto alta e legata alla durata del conflitto e alle politiche economiche che saranno intraprese per contrastarne le conseguenze negative, nonché al possibile peggioramento della situazione sanitaria in autunno.
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