Dopo aver assunto un atteggiamento estremamente prudente nelle settimane successive al lockdown varato dal Governo per contenere la diffusione della pandemia, le famiglie italiane sono velocemente tornate ad affidarsi a banche e finanziarie per sostenere l’acquisto della casa o per i propri consumi, pur con grande attenzione alla sostenibilità degli impegni assunti, preferendo quindi rate mensili meno pesanti e piani di rimborso più lunghi.
Mister Credit - l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori - ha consolidato l’aggiornamento relativo al I semestre 2020 della Mappa del Credito, lo studio sull’utilizzo dei finanziamenti rateali da parte degli italiani. L’analisi mostra una crescita, rispetto ad un anno fa, del +4,8% del numero di italiani con un mutuo o un prestito attivo, ma, al contempo, la rata mensile è ulteriormente calata, assestandosi a 333 euro. Anche l’esposizione residua – intesa come somma degli importi ancora da rimborsare per estinguere i finanziamenti in essere – è scesa a 32.253 euro (-2,5% rispetto alla precedente rilevazione).
Entrambi questi indicatori risultano in contrazione non solo per il calo dei tassi e per la tendenza a privilegiare piani di rimborso più lunghi rispetto al passato, ma anche per la minore incidenza dei mutui all’interno del portafoglio delle famiglie, che oggi rappresentano il 21,4% sul totale dei finanziamenti attivi. I prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc.) sono invece la forma tecnica più utilizzata (46,2% del totale) seguiti dai prestiti personali (con il 32,8%).
Va sottolineato come il trend in atto sia favorito in questa fase da un costo del denaro ai minimi e da condizioni di offerta ancora favorevoli, oltre che da una elevata sostenibilità del debito, confermata da un tasso di default per il credito al dettaglio all’1,6%.
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